Durante questi tempi senza precedenti è stato molto probabile imbattersi nell’acronimo VUCA.
Si tratta di un modo semplice per descrivere una situazione complessa attraverso quattro elementi chiave:
V – Volatility: mancanza di stabilità e prevedibilità
U – Uncertainty: mancanza di capacità nel prevedere i cambiamenti che potrebbero arrivare
C – Complexity: muoversi con modalità che gli esperti non hanno ancora previsto
A – Ambiguity: problemi nell’individuare la migliore linea d’azione
VUCA non è una novità: è stata coniata quasi 30 anni fa da strateghi militari e si è finalmente diffusa nel mondo del business negli ultimi 20 anni. È stato utile descrivere i tempi che abbiamo vissuto finora e ci ha aiutato a capire il primo impatto della situazione pandemica. Ora però sta iniziando a diventare un modello obsoleto a causa della velocità del cambiamento che stiamo vivendo tutti.
Un approccio recente e più aggiornato è stato presentato da Jamais Cascio durante un evento di IFTF (Institute of The Future). Secondo Cascio, gli strumenti del VUCA non ci aiutano a capire cosa succederà perché il modello dà una descrizione della realtà presente. Cascio propone un concetto più utile per capire il futuro: BANI.
B – Brittle: fragile, facile da frantumare, suscettibile di un cedimento totale e improvviso.
A – Anxious: ansioso, caratterizzato dalla paura che qualsiasi scelta possa essere sbagliata
N – Nonlinear: perdita di percezione tra causa ed effetto nel tempo ed sproporzione fra una l’altra
I – Incomprehensible: estremamente difficile, se non impossibile, da capire.
Qualcosa di fragile (brittle) è apparentemente forte e solido, ma può frantumarsi rapidamente perché manca di resilienza. Sembra funzionare molto bene finché arriva al punto di collasso. Inoltre, poiché dà illusione di stabilità, non abbiamo preparato un cuscino per attutire il fallimento e potremmo trovarci incapaci di fronte al disastro inatteso. A volte la fragilità può essere causata da un singolo, trascurato punto di debolezza del sistema.
Quando siamo ansiosi, qualsiasi scelta può essere potenzialmente disastrosa. Siamo costantemente tesi, e per esempio guardiamo continuamente gli schermi aspettando le prossime cattive notizie. L’ansia ci porta a uno stato di passività, poiché temiamo di fare la scelta sbagliata e peggiorare le cose. Pertanto, tendiamo a ritardare decisioni e azioni e questo a sua volta può portare a uno stato psicologico di depressione.
In un mondo non lineare non vediamo una connessione chiara ed evidente tra causa ed effetto. L’effetto può essere sproporzionato rispetto alla causa che lo ha generato, e quindi molto più grande o più piccolo di quanto ci aspettavamo. Allo stesso modo, il risultato di un’azione potrebbe arrivare con un enorme ritardo o non essere affatto visibile. Inoltre l’effetto può rafforzare in modo circolare la causa che lo ha generato, le connessioni all’interno di questo processo potrebbero non essere visibili e potrebbe inoltre essere impossibile identificare un chiaro inizio e una fine.
Viviamo una situazione incomprensibile quando lottiamo per trovare risposte e/o le risposte non sono convincenti e/o non possiamo usare quelle risposte per orientare ulteriori azioni. Di solito cerchiamo di superare questo problema aumentando il volume di dati disponibili, ma questo può essere controproducente: più cerchiamo di capire una situazione incomprensibile, più ci sentiamo sopraffatti.
Sia VUCA che BANI ci offrono chiavi di lettura attraverso le quali possiamo decodificare ciò che sta accadendo intorno a noi e prepararci ad affrontarlo. Possiamo usare gli stessi acronimi per descrivere la capacità necessaria per rispondere a ogni elemento. Ad esempio, nel caso di VUCA, per affrontare Volatilità, Incertezza, Complessità e Ambiguità, le abilità di cui abbiamo bisogno sono Vision, Understanding, Clarity, Agility. In realtà, però, queste abilità non sono così facili da trovare e suonano un po’ semplicistiche e forse anche tautologiche.
Passando invece al modello BANI, ecco la mia proposta di un insieme complementare di atteggiamenti ispirati a BANI, sulla base della mia esperienza.
B – Qualcosa di brittle può essere gestito con un solido B-Plan. Significa preparare sempre un’alternativa, anche per qualcosa che apparentemente sta funzionando bene.
A – Il modo migliore per affrontare l’ansia è aumentare i livello di awareness, la consapevolezza. Non possiamo gestire qualcosa se non possiamo controllarlo e non possiamo controllare ciò di cui non siamo consapevoli.
N – Un fenomeno nonlineare deve essere affrontato “no expectations”: senza aspettative. Dobbiamo cercare di avere occhi nuovi e mantenere un approccio schietto e aperto per far fronte a eventi, persone e tecnologia.
I – Quando qualcosa è incomprensibile non vediamo l’ora di esplorare a fondo cosa sta succedendo prima di prendere una decisione, quindi dobbiamo sviluppare la nostra intuizione e fare affidamento su di essa.
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